domenica 29 giugno 2014

Week end uggioso ma produttivo

Quello che sta per finire non era un gran bel fine settimana d'inizio estate sulla mia collina. Era piuttosto umido e uggioso; un po' pioveva, un po' c'era il sole. In altri momenti soffiava un vento forte e anche freddo....

Ma alla fine non mi posso lamentare, perché erano due giorni molto produttivi a casa mia, e anche molto eclettici :-)

Per iniziare abbiamo fatto i verycountrypeople^^ lavorando tra una pioggia e l'altra nel vigneto e nell'orto, raccogliendo insalata, verdura e anche un po' di albicocche e prugne che ormai sono mature e con il clima umido rischiano pure di marcire sull'albero....

Nei vasetti della foto qui sopra ci sono zucchine crude che ho messo via per l'inverno. Ho usato la ricetta di una mia vicina italo-argentina: pezzetti di zucchine lasciate in salamoia fredda per qualche ora, poi sbollentate un'attimo in acqua+aceto e alla fine, quando sono ben asciutte, mischiate con aglio, peperoncino ed erbe aromatiche (ho usato l'origano dell'orto) e messe sott'olio. Conservate in frigo durano mesi, restano "croccanti" e sono buonissime come antipasto o come contorno!

Nelle ore di pioggia ho ascoltato le canzoni di Fabrizio De André (ho un cofanetto con tutti i suoi CD) e mi sono dedicata alla "sartoria" creando questa grande borsa in un morbido ma robusto misto lino:


E' grande davvero, misura (senza manici) 40 x 45 cm. Come deco davanti ho applicato un vecchissimo centrotavola (portato da un mio antenato negli anni '30 del secolo scorso dalla Spagna). Per la chiusura ho usato uno scampolo (avanzo di un'altro lavoro di cui vi racconterò prossimamente) di un vecchio sacco di iuta (timbrato 1954) e - naturalmente^^ - un mio bottone di legno handmade.  Per la fodera infine ho scelto una bella stoffa "tirolese" stampata a mano.



Anche sul retro ho fatto una piccola applicazione, in questo caso una foglia di scotano eco-stampata (risultato dei miei esperimenti di eco-printing con Marisa di cui vi ho parlato qua).


Devo dire che la nuova borsa mi piace, sono abbastanza contenta del mio lavoro ^__^
E sono contentissima anche del "dono" che a un certo punto mi ha portato mio marito:


E' legno stagionato di robinia pseudoacacia, avanzi del suo lavoro in "falegnameria" (chiamiamo così la vecchia stalla dove adesso non si trovano più mucche ma seghe, trapani, levigatrici ecc.). Mentre io mi ero dedicata alla mia macchina da cucire, il verycountry-marito si è costruito una cassetta in legno per gli attrezzi. E siccome sa ormai che io adoro il legno di robinia, mi ha portato i ritagli che a lui non servivano: 2 belle assicelle e 6 grosse mezze lune. Sono ancora grezze, non levigate e non oliate. Ma ho già in mente qualche progetto in cui mi saranno molto utili!

Come ho scritto nel titolo: week end uggioso ma produttivo il nostro. E il vostro? Se avete voglia, raccontatemi come l'avete passato! 
Buona settimana, ciao!

P.S: Su gentile richiesta (di Erica:) spiego un po' più in dettaglio la ricetta che mi ha dato la vicina per le zucchine (e come l'ho "realizzata" io):
- Avevo 4 zucchine di media grandezza. E siccome avevano già i semi un po' grossi ho tagliato le zucchine per il lungo in 4 coste per poter togliere i semi e la parte interna un po' molle. Se invece avete delle zucchine ancora piccole e belle sode non è necessario fare questo.
- Adesso si tagliano le zucchine (intere o le coste) a dischi/pezzi di circa 1 cm di spessore, si immergono in una salamoia bella concentrata (io ho messo circa 10 cucchiaini di sale fino in 1,5 ltr. di acqua) e si lasciano dentro per circa 5 ore girando ogni tanto.
- Dopo 5 ore si tirano fuori, si lavano bene con l'acqua dolce (così va via il sale in superficie).
- In una pentola un po' grossa si porta ad ebolizzione acqua-aceto (io ho fatto metà acqua e metà aceto) e quando questo liquido bolle si tuffano dentro per massimo 1 minuto le zucchine. Non lasciatele di più perché non devono cuocere, devono restare crude!
- Tirate fuori le zucchine dal liquido si stendono belle larghe su un vasoio (con su un telo oppure la carta da cucina) e si lasciano raffreddare ed asciugare per qualche ora (anche tutta la notte se volete).
- Quando sono belle asciutte mischiatele con un po' di spezie. Io ad esempio aggiungo l'aglio tritato, un po' di peperoncino e l'origano (qualche volta anche il timo). Ma qui dipende solo dai gusti personali.
- Fatto questo resta soltanto di mettere le zucchine nei vasetti e di coprirle bene di olio (io uso olio di semi bio, ma anche qui non ci sono regole fisse;)
- Personalmente metto i vasi nel frigo (per sicurezza, ma forse non è neanche necessario).
- Le zucchine si conservano per mesi, ma potete anche mangiarle subito. Sono molto saporite e anche un pochino "croccanti".

giovedì 26 giugno 2014

Eco-printing (parte 2)

Come annunciato nel post precedente continuo a raccontarvi dei miei primi passi nel grande mondo dell'eco-printing. Questa volta la mia "maestra" Marisa mi ha fatto vedere come si stampa su cotone e lino con fiori e foglie varie.
Io non avevo il coraggio di stampare subito su vestiti buoni o tessuti preziosi, e così ho usato 2 scampoli di cotone (pezzi di lenzuola) e su un vecchissimo canovaccio in lino (avrà quasi 100 anni e ... qualche buco:).
Come vedete qui sotto ci ho messo un allegro mix di foglie e fiori. Marisa mi ha lasciato fare, dandomi però qualche piccola indicazione sulle piante che di solito NON funzionano, cioè le foglie di vite e la lavanda. Io, testarda, le ho messe lo stesso :-)

Bene, questo metodo di fare eco-printing su cotone e lino è molto più complesso di quello su lana e seta (quando per stampare con le foglie di eucalipto bastava una soluzione di acqua-aceto). I tessuti di origine vegetale hanno bisogno di un'accurata "mordenzatura", cioè devono essere preparati in una soluzione di agenti che secondo la "ricetta" (personalizzata) dell'eco-printer può contenere bicarbonato, cremor tartaro, soda, latte di soia ecc.ecc. Noi abbiamo usato la ricetta di Marisa: acqua, allume di rocca e soda solvay.
Come l'altro giorno con la lana abbiamo preparato anche questa volta i nostri "salsicciotti" (arrotolando la stoffa con dentro foglie e fiori intorno ai legni), facendoli poi bollire per almeno un ora nella "brodaglia"....


Ehm, in realtà noi li abbiamo fatti bollire molto di più. Abbiamo dimenticato di spegnere la piastra sotto la pentola e siamo andate a mangiare il buon pranzo che ci aveva preparato il marito di Marisa.....Ma non è successo niente di grave!
Srotolando i "salsicciotti" ho poi scoperto il risultato del mio primo esperimento di eco-printing su cotone e lino. Molto bene sono venute le impronte delle foglie di scotano e anche quelle di quercia, discretamente bene quelle di melograno e di maracuja (passiflora), quasi per niente (purtroppo) quelle della vite. La bella ed inaspettata notizia: il mio fiore di lavanda (che avevo raccolto lo stesso mattino nel mio orto) ha funzionato!!!!!



Eh sì, devo imparare ancora molte cose!! Ma per fortuna ho una maestra paziente e anche molto serena. Guardate come è contenta nel controllare la stoffa appena eco-stampata che asciuga sullo stendino....


Sulla foto qui sopra si intravede (appeso alla tettoia) anche il vestito in cotone+lino che Marisa ha eco-stampato lo stesso giorno che io ho fatto i miei "esperimenti" solo parzialmente riusciti. E' bellissimo! Ma di questo vi racconterò la prossima volta....

P.S. (del giorno dopo):
Ieri sera mi è stato chiesto perché tutte le nostre stoffe sono virate sul giallo-marroncino dopo la bollitura. Risposta: perché era quello il colore che Marisa voleva ottenere come fondo per il suo vestito e anche per il paio di leggings di cotone che abbiamo buttato nella "brodaglia" insieme ai miei scampoli. Per ottenere ciò ha aggiunto una pianta (di cui non mi ricordo il nome - perdonami maestra!!:) al liquido. Per la prossima volta comunque abbiamo deciso di eco-stampare anche alcuni tessuti lasciando il fondo bianco. E' un'argomento veramente complesso, io sono ai primi passi....

domenica 22 giugno 2014

Eco-printing - stampare con la natura (parte 1)

Avere degli amici è sempre bello. E se gli amici hanno anche un hobby, una passione, un'abilità, una competenza particolare è ancora più bello:)
Bene, io ho la fortuna di essere amica di Marisa, e lei ha la passione del eco-printing. Ha partecipato a tanti corsi per imparare questa meravigliosa tecnica con la quale si può stampare su tessuto direttamente con materiali naturali, cioè con foglie, fiori, rametti, radici....

Marisa ormai è diventata esperta pure lei di eco-printing, e siccome è una persona generosa e per niente gelosa delle sue conoscenze ha convidiso il suo sapere con me.

Forse avete già indovinato dal titolo, ho intenzione di far partecipe anche voi di questa - secondo me bellissima - cosa attraverso una serie di diversi post più o meno fotografici (perché per le spiegazioni dettagliate non sono ancora abbastanza preparata...).

Iniziamo....:

Nella foto qui sopra vedete alcuni tessuti prima e dopo la procedura più semplice del eco-printing, quella di tingere con le foglie di eucalipto.
A sinistra 2 pezzi di feltro di pura lana, a destra uno scampolo di seta.
Vi piace l'effetto? A me tantissimo!!!

Qui sopra uno scorcio della "cucina estiva" di Marisa nel piccolo cortile di casa, lei che prepara lo spruzzino con acqua+aceto per bagnare i tessuti e poi un pezzo di stoffa sul quale abbiamo deposto le foglie di eucalipto.

Qui sotto invece parte della procedura di "cottura": la stoffa (con le foglie) arrotolata intorno al legno e le pentole sul fuoco...


E poi, dopo un bel po' di tempo (ripeto: non sono esperta e non do indicazioni precise...:) il momento magico: tiriamo fuori i nostri "salsicciotti" dalla pentola, li srotoliamo e controlliamo i risultati:

Come vedete sullo stendino qui sotto: l'eco-printing con l'eucalipto ha funzionato bene sulla seta (nella prima foto a sinistra) e ancora meglio sul feltro di lana (a destra). Deludente invece il risultato sul cotone (in mezzo).


Ma niente è perduto, quel pezzo di cotone sarà riusato con un'altra "ricetta" di eco-printing di cui vi parlerò/scriverò prossimamente.

Se intanto volete seguire anche Marisa nelle sue "avventure" da eco-printer vi metto il link al suo blog:  attivARTE

P.S.: Marisa sta anche offrendo dei mini-corsi di eco-printing. Se siete interessati potete rivolgervi direttamente a lei oppure scrivere a me (che vi faccio molto volentieri da tramite;)

lunedì 16 giugno 2014

Legno di prugna - bottoni che seguono il ramo...

Come nel post precedente anche oggi vi faccio vedere il risultato di una richiesta. Un'amica di Milano aveva bisogno di bottoni da alamari, e non voleva usare bottoni "industriali" (così chiama quelli che si trovano di solito nelle mercerie). Ho quindi preso un ramo relativamente sottile di legno di prugna (diametro circa 1,3 cm) e l'ho tagliato a tanti tocchetti lunghi circa 4 cm. Ecco alcuni dei bottoni che sono venuti fuori:

Li ho oliati e cerati. Per i fori ho usato la punta da 4 mm, così ci passa anche un cordoncino un pochino più grosso del solito. Ma se necessario i fori si possono ancora allargare.
Alcuni di questi bottoni sono già partiti per Milano, altri li tengo per me (ho diverse idee per usarli:) ed altri ancora sono disponibili nel mio piccolo DaWanda-Shop
A me questi bottoni piacciono molto, sono completamente diversi da quello che ho fatto fino adesso. Non sono più i soliti dischetti e neanche quei "bombati" del post precedente. Sono bottoni che seguono la forma del ramoscello, rustici e teneri allo stesso tempo. Almeno secondo me....
Buona settimana a tutti, ciao!!!

giovedì 12 giugno 2014

Legno di robinia - nuovi progetti

Il legno di robinia pseudoacacia è - subito dopo quello di ulivo - il legno che preferisco per creare bottoni, perle ecc.ecc.
Recentemente un'amica mi ha chiesto dei bottoni in questo materiale, ma un po' "particolari". E nel tentativo di trovare la forma, lo spessore e il taglio giusto per accontentarla ho "giocato" un po'.  Ecco un primo risultato:

Sono ancora dei prototipi, alcuni mi piacciono già così, altri sono da modificare. In ogni caso ho la testa piena di progetti nuovi da realizzare con questo legno. E prevedo un'altra "ondata"....:))))



domenica 8 giugno 2014

Succo di frutta - oggi amarene e pesche

Come quasi tutti gli anni (purtroppo non nel 2013 - brutto anno per la frutta qui da noi!) anche questa volta il mese di giugno è il nostro tempo di amarene. E nonostante le temperature veramente estive che ci hanno fatto sudare parecchio durante questo week end ... ci siamo messi a fare marmellate e succhi.



Come vedete, oltre alle amarene in questi giorni abbiamo la dispensa anche piena di piccole pesche. Sono pesche precoci, molto buone ma anche molto "acquose". E quando sono mature bisogna mangiarle subito o almeno trasformarle in un prodotto che si può conservare....
Così ho tirato fuori quella meraviglia che è la pentola con la quale si può estrarre il succo dalla frutta fresca e insieme alle amarene ho buttato anche qualche pesca nel pentolone.


Devo dire che ho sudato veramente molto tra ieri (giornata della marmellata) e oggi (giornata dedicata alla produzione del succo). Ma il risultato di questo lavoro "bollente" mi soddisfa moltissimo, è molto buono e anche abbondante: 15 vasetti di marmellata e più di 10 litri di succo di frutta.


E siccome l'estrazione del succo di frutta è una procedura piuttosto lenta che mi ha impegnata per qualche ora (sempre seduta vicino alla pentola bollente per tenere d'occhio la situazione e per imbottigliare man mano che usciva il succo caldo) mi sono anche letta un buon libro: "Vicolo Cannery" di John Steinbeck (letto in tedesco, la mia madre lingua:)) che è il libro del mese del mio Gruppo di lettura. Questo gruppo esiste da quasi 10 anni ormai e mi piace ancora moltissimo. Da qualche anno abbiamo anche un blog in cui teniamo traccia delle nostre letture e delle iniziative collaterali. Se vi interessa, eccolo: CoLibri - Gruppo di lettura di Ziano Piacentino