martedì 29 maggio 2012

Di formiche, afidi e coccinelle...

melo in sofferenza
Quello che vedete qui sopra è un nostro povero albero di mele che sta veramente male. Ha le foglie tutte arricciate...

E quelli nella foto seguente sono i "colpevoli"

 
afidi
Gli afidi. Nemici acerrimi del frutticultore. La maggior parte di essi è allevata da alcuni generi di formiche, che le accudiscono e le portano sui rametti teneri onde si alimentino facilmente, e da cui "mungono" la melata che in pratica sono le deiezioni  degli afidi ed è una sostanza zuccherina di cui sono ghiotte le suddette formiche.
Impedendo l'accesso delle formiche all'albero da difendere si fa già un grosso passo avanti per l'eliminazione degli afidi dalle nostre culture. Poche sono le forme alate di afidi e le forme attere non si possono spostare troppo se non aiutate (leggi trasportate) e anche difese dalle formiche dai loro nemici naturali.

larva di coccinella
Questo è il più grande nemico degli afidi : La larva di coccinella. In una giornata ne può mangiare diverse decine.

La larva di coccinella, dopo avere ben mangiato una grande quantità di afidi, si trasforma in ninfa (per diventare poi insetto perfetto, cioè la coccinella che noi tutti conosciamo). Questa comunque è la ninfa:
 ninfa di coccinella

E questo è l'insetto "adulto", che continuerà a mangiare afidi, si accoppierà e farà tantissime uova da cui nasceranno tante larve che cominceranno a mangiare afidi ...e cosi via.
coccinella adulta

Sul nostro povero melo per fortuna ci sono molte larve, ninfe e anche adulti di coccinella che divorano gli afidi. Ma molto probabilmente non basterebbero per garantire all'albero la sopravvivenza. Così siamo intervenuti anche noi. E non usando veleni abbiamo scelto di impedire almeno alle formiche ti trasportare nuovi afidi su rametti e foglie.


Abbiamo legato un nastro di carta ricoperta con un particolare tipo di colla intorno al tronco. Le formiche ci "restano", e l'albero (grazie all'aiuto delle coccinelle) può pian piano riprendersi dagli attacchi subiti...


P.S.: Non so come si chiama questo utilissimo nastro "anti-formiche" in italiano. Io lo prendo sempre in un Gartencenter in Germania perché non l'ho mai visto in commercio in Italia (ma forse si trova anche qua - vale veramente la pena cercarlo!)

martedì 22 maggio 2012

Girandole spaventapasseri - fatte di vecchie bottiglie di plastica

Le chiamo "girandole" perché col vento girano che è un piacere:)
L'idea l'ho rubata ad un'anziana donna a Pont de l'Isére (paese francese sul Rodano con il quale il mio comune è gemellato da 9 anni). La simpatica signora aveva il suo giardino pieno di queste buffissime creature. Erano piantate vicino a terra, su sottili bastoncini di canne e di bamboo, e sembravano proprio dei fiori coloratissimi in continuo movimento.
Tornata a casa mi sono subito messa all'opera, perché mi servivano degli spaventapasseri (da mettere nell'orto e nel frutteto). Ecco il risultato:



mercoledì 9 maggio 2012

Rumtopf 2012

Oggi è un giorno importante! Perché oggi ha ufficialmente preso il via l’operazione “Rumtopf 2012”.

“Rumtopf” è la parola tedesca per frutta conservata sotto alcool, oppure “frutta in guazzo” come lo chiamava il grande Pellegrino Artusi. 


Le fragole sono tradizionalmente la prima frutta che i tedeschi mettono nel Rumtopf. Poi man mano che matura altra frutta il vaso si riempierà. Nel mio caso con: ciliege, amarene, albicocche, prugne, uva spina, ribes, pesche, pere, mele e diversi tipi di uva – tutta frutta che raccolgo nel nostro orto-frutteto-vigneto.


Come vedete nella foto qui sopra: Io ho proprio un Rumtopf “teutonico” (un vaso in terracotta con coperchio, contiene circa 5 litri). Ma si può usare benissimo un vaso di vetro o di ceramica. 
Di solito metto la pellicola di plastica tra bordo e coperchio, così non mi evapora l'alcool:)

La ricetta è molto facile:
Si mette nel Rumtopf la frutta di stagione (non troppo matura, naturalmente lavata e asciugata e – se necessario - sbucciata e tagliata in pezzi non troppo piccoli). La frutta si copre poi con metà del suo peso di zucchero e dopo con il rum.
Io sono fortunata, perché ho degli amici francesi che tutti gli anni mi portano del “Saint James”, un’ottimo rum bianco della Martinique, dipartimento d’oltremare francese dove vive la loro figlia. Ma naturalmente va benissimo anche il rum del supermercato, importante che sia bello forte (almeno 50°).


Per il mio Rumtopf da 5 litri mi occorrono tra 2 e 2,5 litri di rum. Finisco di riempirlo a settembre, in vendemmia, con l’uva rossa e bianca. 
Poi rimetto ben bene la pellicola di plastica tra bordo e coperchio e lo “dimentico” fino a Natale. 

La “frutta in guazzo” è ottima sul gelato, sui dolci secchi ma molto buona anche da sola. Fidatevi!!!

lunedì 7 maggio 2012

"Troppe" albicocche....


Abbiamo un vecchio albero di albicocche che fa i frutti un anno sì e un anno no. Il 2012 è decisamente il suo anno sì! E sinceramente aveva anche un po' esagerato. Ha fatto talmente tante albicocche che difficilmente avrebbero potuto maturare tutte. Erano grappoli enormi che già adesso facevano pendere in giù i rametti per il peso della frutta (che è ancora piccola, più piccola di una noce).
Allora ho dovuto fare un'intervento piuttosto radicale: il diradamento.....


Il grappolo della foto qui sopra aveva ben 14 (!) albicocche su un ramettino di appena 20 cm. Ho preso tutto il mio coraggio .... e ne ho staccate 8.
Ecco il risultato:


Adesso le giovani albicocche hanno luce e spazio per ingrandirsi, e sicuramente maturano bene. 
Lo ammetto: Un po' mi piangeva il cuore quando ho eliminato così tanta frutta, ma so che era necessario per avere un buon prodotto. L'ho imparato aiutando Renato nel vigneto. Mi ha insegnato di staccare tutti i doppi tralci della vite, anche se c'è già il fiore. Alla fine raccoglieremo forse un po' meno uva. Ma quella che raccoglieremo sarà tanto più matura e farà il vino tanto più buono....^^

domenica 6 maggio 2012

Vive la France!!!




 addio......
^___^




Cornetti dolci con pasta madre

Con la pasta madre rinfrescata ieri durante l'incontro nella Banca del Tempo non ho fatto il solito pane, ma i "cornetti della domenica" (cioè: per la prima colazione di oggi:)



Per la ricetta mi sono fatta ispirare dal blog di Stefy, ho fatto solo piccole variazioni sul tema.

Ecco la mia versione:
- 250 gr  pasta madre rinfrescata
- 550  gr farina 0
- 50 gr olio d'oliva
- 200 ml latte
- 150 gr zucchero
- 2 uova (delle mie galline:)
- un pizzico di sale
- crema di nocciole
Ho lavorato insieme gli ingredienti per almeno 5 minuti (meglio 10), ho formato la solita palla e l'ho lasciata riposare per qualche ora (coperta con un canovaccio umido).
Essendo solo in due in famiglia in questo momento, ho diviso in 2 l'impasto. Una metà l'ho messa nel freezer (per la prossima volta), l'altra metà l'ho stesa con il mattarello e tagliata in tanti triangoli. In mezzo ad ogni triangolo ho messo un cucchiaino di crema di nocciole (ma si può mettere anche la marmellata oppure, come la Stefy, un pezzetto di cioccolato).
Poi ho arrotolato i triangoli per formare i cornetti (a me ne sono venuti 12) e infornato (a 180 gradi) per 25 minuti circa.
Questi cornetti sono soffici e deliziosi quando sono ancora tiepidi (infatti ieri ne abbiamo subito mangiato un bel po'...:-). Ma anche il giorno dopo, per colazione con caffè e/o the, sono ancora molto molto buoni!

sabato 5 maggio 2012

Con le mani in pasta...

Lo stesso identico titolo l'ho già usato un'altra volta oggi, sul blog della mia Banca del Tempo per il corso di "panificazione con la pasta madre" che si è svolto stamattina a Borgonovo Val Tidone. Riuso lo stesso titolo anche qua, perché mi sono proprio divertita con loro "pasticciando" con farina e acqua ... ^__^


Inutile che scrivo un lungo post sull'argomento, vi invito invece di andare a leggere tutto direttamente sul blog della BDT, cliccando QUA