mercoledì 31 ottobre 2012

Puntaspilli di... Halloween ^___^



Quando l'ho fatto qualche settimana fa doveva diventare  semplicemente il mio primo puntaspilli handmade. 
Ma visto che assomiglia ad una piccola zucca e oggi è il 31 ottobre, pubblico questa foto insieme ad un augurio per tutti voi:
BUON HALLOWEEN !!!



P.S.: e a tutti quelli che detestano Halloween come "americanata" auguro comunque un BUON MERCOLEDI ^__^

domenica 28 ottobre 2012

Nespole comuni - un frutto antico


Ieri abbiamo fatto il raccolto delle nostre nespole comuni, un frutto molto antico e ormai anche molto démodé (da non confondere con le nespole giapponesi, quelle gialle!)


Come la giuggiola anche la nespola comune si trova raramente in commercio. La spiegazione è molto semplice: appena raccolta questa frutta non è buona, è troppo dura ed astringente perché ricca di tannino. In poche parole: è immangiabile!

Le nespole comuni hanno bisogno di post-maturazione o ammezzimento.  Dopo essere raccolte devono riposare, ad esempio tra la paglia in luoghi ventilati, in modo che i tannini si trasformino in zucchero e la polpa diventi molle e molto saporita, acquistando un gradevole sapore dolce acidulo.


Per sapere di più su questo antico frutto potete documentarvi per esempio sul sito di Agraria.org oppure su Wikipedia

venerdì 26 ottobre 2012

Portabottiglia - riciclando dei vecchi jeans



Quando siamo invitati a pranzo/cena/grigliata/brunch ecc. portiamo quasi sempre del vino (autoprodotto).
E pensandoci bene... perché non portarlo nel suo "portabottiglia" (sempre autoprodotto) da lasciare in regalo ai nostri amici?!



Quello che vedete qui è solo un prototipo, cucito con un pezzo di gamba di jeans che non servivano più. La fodera ed il manico invece sono fatti con avanzi di tela cerata da tovaglia (come nel caso di una delle mie book bag).


Essendo questo il "numero uno" dei miei portabottiglia... lo terrò sicuramente per me.
Per gli amici invece cercherò di migliorare il modello e anche l'esecuzione - ho ancora tante cose da imparare prima di diventare una sarta almeno accettabile. Ma mi impegnerò, e quello che per il momento assomiglia ad una specie di "salame-in-stoffa--con-manico" (eh sì, un po' di autocritica ci vuole:) potrebbe anche diventare una cosina gradevole ed utile, magari persino un gradito regalo di Natale.


martedì 23 ottobre 2012

Impariamo a fare i detersivi in casa - un corso della Banca del Tempo della Val Tidone

Addio alla chimica, impariamo a fare i detersivi in casa!
E' questo i titolo dell'incontro che stiamo preparando per la prossima settimana (sabato 3 novembre) a Borgonovo V.T.
Vi metto il link al blog della Banca del Tempo della Val Tidone dove troverete tutte le infos sul corso.
Se abitate nel Piacentino, Pavese o Lodigiano ... perché non fate un salto da noi? Ci farebbe molto piacere!

venerdì 19 ottobre 2012

Sauerkraut - i crauti acidi alla tedesca

Una delle colonne portanti della cucina popolare della mia 'Heimat' (Baviera o più precisamente: Alta Franconia) sono i crauti acidi 'Sauerkraut'. Da noi si mangiano un po' con tutto, con i Würstel (Bratwurst, Bockwurst, Wienerwurst, Knackwurst, Siedwurst....ecc.ecc.) ...

Bratwürste mit Sauerkraut
...e anche con tanti tipi di carne (soprattutto di maiale - Haxen/stinco, Rippchen/cotoletta affumicata, Bauchspeck/pancetta...  e company).

Una volta le donne tedesche, per preparare Sauerkraut, partivano proprio dal cavolo fresco (cavolo bianco). Veniva affettato molto sottilmente e messo, insieme a sale grosso, in un grande recipiente di terra cotta o di legno per farlo fermentare.



Così il cavolo diventa quasi indeperibile, sviluppa il suo caratteristico sapore acido e dei fermenti ed enzimi che stimolano la digestione. Questa procedura però è abbastanza lunga, dura circa 5 o 6 settimane.

Oggi le donne "moderne", anche in Germania, prendono i crauti già pronti, cioè già fermentati. Li comprano sciolti dal macellaio (che in Germania ha quasi sempre dei grandi contenitori di Sauerkraut sul banco) oppure in conserva (barattoli di varie misure) al supermercato, e poi li cuociono secondo le loro ricette personali .
Anch'io sono "moderna" (o forse sono solo pigra?) e compro Sauerkraut già fermentato (in barattolo perché qui in Italia non li ho mai visti in vendita sciolti come in Germania).

E questo è la mia ricetta per cuocere i crauti acidi/Sauerkraut (ricetta di famiglia):

INGREDIENTI
- 1 barattolo di Sauerkraut (circa 800 grammi)
- 1 cipolla grande (o 2 piccole)
- 1 o 2 carote
- circa 150 grammi di pancetta (se volete anche di più)
- 1 mela (meglio se acidula)
- 6 o 7 bacche di ginepro
- 1 foglia di alloro
- 1 patata
- 1 cucchiaino di semi di cumino
- un po' di brodo (vegetale o di carne)
- zucchero

PROCEDIMENTO
Tagliare a dadi: cipolla, carota, mela e pancetta. Mettere questi dadi in un tegame e far soffriggere un po'. Aggiungere crauti, alloro, ginepro, cumino e se necessario un po' di brodo. Grattare dentro la patata, e se i crauti sono troppo acidi aggiungere un po' di zucchero. Far bollire il tutto su fiamma piccola per almeno 1 ora. Io faccio bollire anche 2 ore, e spesso inizio già il giorno prima perché riscaldati i crauti mi piacciono ancora di più!

Rippchen mit Sauerkraut, Kartoffelbrei und Senf
Ultima cosa: se avete un ginocchio, un piedino o un'altro pezzo di maiale con un po' di grasso e/o cartilagine, mettetelo a cuocere nel tegame insieme ai crauti. Diventano ancora più buoni e anche la carne sarà molto saporita.
Buon appetito!



giovedì 18 ottobre 2012

Non buttate i maglioni infeltriti!

Capita (non solo a me - spero...) di trattare in modo sbagliato un maglione, una sciarpa, una giacca di lana. Risultato: tutto infeltrito...
Non buttate questo capo! anche se in un primo momento (di rabbia o di disperazione) la tentazione è grande, lo so. La lana infeltrita è simile alla lana cotta e al feltro vero e proprio, e può ancora servire a creare cose "nuove".

Oggi vi presento solo un esempio, una borsetta che ho fatto più di un'anno fa  - e per dire la verità: non è ancora finita completamente.
Le foto purtroppo sono venute molto male, perché l'oggetto è nero e con la mia piccola macchinetta fotografica (e la mia scarsa capacità) il risultato è quel che è, pazienza...:)


Come avrete già capito dal titolo di questo post: la borsa è un ex-maglione di lana - di una lana molto morbida che purtroppo ho lavato con acqua troppo calda e così il mio bel maglione comodo e largo è diventato piccolo e duro... Da lì la decisione drastica: l'ho ributtato in lavatrice e l'ho fatto infeltrire completamente.

Una volta asciutto ho chiuso con ago e filo di lana nera il fondo del maglione (vedi foto qui sopra) e ho lasciato le cuciture laterali così come erano. Ho però tolto le maniche e tagliato anche il davanti del maglione all'altezza delle ascelle, facendo un piccolo orlo (sempre con lana nera). Il risultato lo vedete (male purtroppo) nelle prossime due foto:


La struttura base della borsa a questo punto c'era. Mancava ancora la tracolla che ho fatto (all'uncinetto) con lana grossa colorata e attaccata lateralmente all'ex-maglione (praticamente sotto le ascelle). Un nuovo passaggio in lavatrice (questa volta insieme ad un paio di jeans, perché oltre al calore anche lo sfregamento con un tessuto duro favorisce l'infeltramente della lana) e la nuova borsa era fatta.
Beh, non sarà una borsetta per andare all'opera o per i grandi ricevimenti, ma per l'uso quotidiano è molto comoda. Io la uso soprattutto come portalavori (gomitoli di lana ecc.). E poi:  quando è sporca la butto tranquillamente in lavatrice senza avere paura di fare altri danni. E' già infeltrita al massimo:))))
Vorrei però fare una modifica, se ci riesco... Vorrei foderarla con un bel tessuto (cotone o lino) per dare più stabilità alla borsa. Perché adesso tende un po' a deformarsi se ci metto dentro delle cose grosse e/o troppo pesanti.Come fare?  Forse qualcuno/a ha dei consigli da darmi (non sono molto brava con la macchina da cucire!) ... ve ne sarei molto grata!

Dimenticavo: come chiusura ho scelto uno dei fermagli che mi diverto a fare con avanzi di lana, vecchi bottoni e (sul retro) una semplice spilla da balia. Voilà:



giovedì 11 ottobre 2012

Andiamo in brodo di giuggiole

Quasi tutti conoscono il detto "andare in brodo di giuggiole" (cioè: essere veramente felici, essere al settimo cielo), ma pochi conoscono le giuggiole stesse. Perché è un frutto quasi scomparso dal mercato ormai (come anche le nespole comuni o i sorbi).
Noi abbiamo due piccoli alberi di giuggiole nel frutteto/vigneto, e ieri abbiamo fatto il nostro (magro) raccolto:


Come potete immaginare le nostre giuggiole non bastano per fare il famoso "brodo" (che non è altro che un liquore molto dolce a base di giuggiole, zucchero e vino bianco) e neanche per la marmellata o lo sciroppo. Noi le mangiamo così come sono, e sono buone. Appena raccolte il loro sapore assomiglia un pochino a quello delle mele. Lasciandole maturare di più la pelle delle giuggiole diventa tutta grinzosa e il sapore (diventando più dolce) è simile a quello dei datteri.
Se volete sapere di più su questo antico frutto vi consiglio la pagina di Wikipedia Giuggiole.

martedì 9 ottobre 2012

Book bag - borsetta per un libro solo

Stavo cercando un regalino un po' originale per un'amica che come me ama i libri e la lettura. Poi ho trovato nel web questo strano oggetto chiamato book cup :


E da lì l'idea: una borsetta handmade per portare in giro il libro che attualmente abbiamo in lettura. 
Ecco il prototipo fatto con stoffe di recupero (2 vecchie tende anni '60 per l'esterno e i manici da tracolla e un vecchio lenzuolo di buon cotone bianco per l'interno):





Dopo questo primo tentativo, sicuramente migliorabile, ne ho fatto un'altro, sempre con stoffe di recupero. Questa volta con 2 scampoli di cotone cerato (avanzi di tovaglie) e il solito pezzetto di lenzuolo per l'interno:




Bene, alla mia amica regalerò quello cerato "impermeabile" perché lei va molto in bicicletta e così il libro sarà ancora più protetto. Io invece mi terrò quello fatto con le vecchie tende perché mi ricorda tanto casa mia quando ero bambina. Le tende con i pallini stavano in cucina e quelle scure con le strisce colorate in salotto. Che nostalgia... 


P.S.: Anche la "book purse" della seguente foto mi piaceva molto. Ma non avevo il coraggio di distruggere un vecchio libro per farne poi una borsetta.... Voi che dite?


il tutorial per la book purse si trova qui: 
http://www.hungrypanda.net/blog/2010/02/book-purse-tutorial/

domenica 7 ottobre 2012

Come fare "spugnette" con le reti di frutta e verdura


Sono anni che cerco di comprare il meno possibile alimenti con involucri di plastica e/o di polistirolo, ma è veramente difficile. Anche frutta e verdura bio, le arance, i limoni e le patate ad esempio, sono molto spesso in vendita in retine di plastica.
Non buttatele, perché possono essere utili. Io ad esempio le trasformo in "spugnette" per lavare i piatti o per pulire il lavandino ecc.


Farle è molto facile. Prendete la retina (se è piccola prendetene 2 o 3 insieme) e piegatela fino a raggiungere la misura che vi piace/serve.


Con ago e filo cucite tutto intorno...


...e la vostra spugnetta è già pronta per l'uso!


Oltre ad essere gratis queste spugnette sono anche molto pratiche. Sono geniali per "grattare" superfici delicate (come pentole antiaderenti) senza graffiare e rovinare niente.
E poi le trovo anche molto più igieniche delle solite spugne che si comprano. Ogni tanto metto le mie spugnette/retine in un bicchiere con acqua e bicarbonato e le lascio tutta la notte. Tornano pulite e possono essere usate ancora per un bel po'....

giovedì 4 ottobre 2012

Prime serate fresche - tiriamo fuori i calzini handmade...


Ieri sera sentivo proprio freddo ai piedi, per la prima volta in questo autunno 2012, e ho tirato fuori dall'armadio un paio dei miei amati calzini handmade (vedi foto qui sopra). Non erano ancora quelli invernali, ma quelli fatti di un morbidissimo cotone, ideali per l'autunno che avanza.

Sono più che preparata però anche per l'inverno (che presto sarà alle porte...): perché mi sono già fatta una bella scorta di calzini di calda lana.



Fare i calzini a maglia con i 5 ferri non è facile ma neanche difficilissimo. Io l'ho imparato da bambina da mia nonna. Ma anche nel web si trovano molti siti con le istruzioni belle chiare e dettagliate (basta guardare in google o altri motori di ricerca;). Guardate per esempio QUA oppure QUA


L'anno scorso ho fatto una decina di paia di calzini di lana, e molti li ho regalati a Natale a parenti e amici - un grande successo che spero di ripetere anche quest'anno ^__^

lunedì 1 ottobre 2012

Olive verdi in salamoia

Solo uno dei nostri ulivi produce le "olive giganti" da tavola (non chiedetemi che varietà è ... non lo so proprio). Sono olive da tavola (o da mensa). Per metterle via vanno raccolte presto, di solito in ottobre, quando non sono ancora completamente mature. Così restano belle sode.

Per conservare le olive da tavola ci sono mille modi e ricette. Io di solito scelgo il metodo "salamoia".


E questo è il procedimento:
- Mettere le olive in una grande ciotola per dieci giorni, cambiando l'acqua (del rubinetto) almeno 2 o 3 volte al giorno. In questo periodo le olive perdono già parte dell'amaro.
- Poi iniziare con le salamoie (che in tutto saranno 3 diverse!).
- Prima salamoia:  far bollire dell'acqua ed aggiungere del sale fino (100 gr di sale per ogni litro d'acqua). Mettere le olive in uno o più vasi con chiusura ermetica, coprirle con la soluzione salata (fredda!!!) e lasciare riposare tutto per 1 mese circa in un luogo fresco e buio (in cantina). Dopo 30 giorno scolare.
- Seconda salamoia: procedimentro come sopra, ma questa volta con 120 gr di sale per ogni litro di acqua. Altro mese al buio in cantina. Scolare.
- Terza salamoia (quella definitiva): questa volta solo 60 gr di sale ad ogni litro di acqua.
- Adesso ancora un po' di pazienza, o meglio: almeno 3 o 4 mesi. In questo periodo le olive dovrebbero perdere anche il resto dell'amaro (o quasi:).
- Prima di mangiarle si lavano bene in acqua dolce (per eliminare il sale) e poi si condiscono secondo i gusti personali. Noi ad esempio mettiamo un po' di aglio, peperoncino, rosmarino (oppure timo) e olio d'oliva. Buonissime!