venerdì 24 ottobre 2014

Stesso legno - tanti bottoni diversi

Nei prossimi giorni devo consegnare una piccola campionatura di bottoni in legno ad una mia amica-cliente. Lei mi ha chiesto bottoni in robinia, ulivo e sambuco. Sulle forme e le misure mi ha lasciato (per il momento) mano libera. Così ne ho fatti un po' di diversi tipi e ... mi sono resa conto che lo stesso legno può avere molti, ma proprio moltissimi "aspetti" diversi.

Li ho fotografati. Ad esempio la robinia pseudoacacia:






Anche l'ulivo non scherza però, ogni ramo ha un altro colore, un'altra venatura ecc. Bellissimo! Guardate:


Forse un po' meno "variabile" è il legno di sambuco. Il colore è quasi sempre uguale, il buco in mezzo idem. In compenso si può giocare sulle misure, sul numero e sulla posizione dei fori (dipende se uno vuole fare bottoni, ciondoli, orecchini, collane...) e anche una piccola decorazione con fili colorati è possibile con questo legno. Ecco alcuni esempi:



lunedì 20 ottobre 2014

Gigante

Abbiamo diversi alberi di melograno, tra cui anche uno molto giovane. Quest'anno ha fatto i primi frutti, solo quattro, ma in compenso li ha fatti enormi. Il primo che abbiamo raccolto forse non era ancora completamente maturo (anche se già abbastanza dolce), ma aveva una spaccatura e volevamo evitare marciumi. Pesava più di un chilo (1.208 grammi per l'esattezza). La dimensione si può forse capire guardando la bottiglia accanto...


I suoi tre fratelli, giganti quasi come lui, sono ancora sulla pianta per prendere l'ultimo sole di questo autunno e continuare a sviluppare un po' di zuccheri. E siccome sono talmente pesanti abbiamo dovuto mettere, come sostegno, delle canne di bamboo per non far rompere i rametti del giovane albero.


sabato 18 ottobre 2014

Momenti magici...



Era venerdì sera, ora del tramonto. Marisa e Leon hanno aperto i "salsiccioni" della settimana prima. Momenti magici che conosco bene, questa volta mi sono limitata a fotografarli (scusate la scarsa qualità, ma la luce era già molto particolare...)




lunedì 13 ottobre 2014

Eco-printing in bella compagnia

Sabato scorso era tutto dedicato all'eco-printing. A casa di Marisa eravamo in cinque questa volta. Oltre a noi due sono venute da lontano (da Torino) anche  RinaValeria per imparare e sperimentare. E poi c'era lui: Leon, il mio giovane amico/vicino/assistente/sarto che ha partecipato con grande entusiasmo e concentrazione...


In mattinata facevamo il classico eco-printing su lana e seta con le foglie di eucalipto. Ne avevamo tre tipi diversi, ma purtroppo solo 2 ci hanno dato soddisfazione.


Qui sopra alcuni campioni di feltro e fresco di lana. Oltre a questi abbiamo tinto anche dei foulard in seta (di cui al momento non ho le foto). Ma la star della mattinata era lei: Valeria con il suo cappello in feltro. Non era facile trovare la soluzione giusta per piegare e arrotolare l'oggetto (che a differenza di un panno piatto è tridimensionale). Ma il risultato è veramente eccezionale, guardate:


Dopo pranzo veniva la parte più "complicata" della giornata, l'eco-printing su tessuti di origine vegetale. Marisa aveva già mordenzato i pezzi di cotone e ognuno di noi poteva scegliere i suoi ingredienti preferiti tra fiori, radici e foglie tintorie che la patrona di casa aveva messo a disposizione.


Abbiamo legato i nostri "salsiccioni" di cotone e li abbiamo fatti bollire per un'ora nel pentolone magico...


E poi.... poi ci vuole un po' di pazienza. Anzi, tanta pazienza! Perché questi fagotti (a differenza di quelli tinti con l'eucalipto) non si possono aprire subito, prima devono maturare per circa una settimana. La suspense è grande, ma fa parte del gioco. Marisa, Leon ed io faremo l'apertura insieme venerdì pomeriggio. E con Valeria e Rina ci scambieremo le foto via internet. Vi aggiornerò sui risultati, sui successi e anche sugli insuccessi (che speriamo siano pochi questa volta...)

Buona settimana a tutte/tutti! Ciao!!!

mercoledì 8 ottobre 2014

Il giovane sarto (mio nuovo assistente:)


Il mio nuovo assistente è figlio dei vicini/amici, ha 10 anni (o quasi, mancano pochi giorni al compleanno) ed è un apprendista-sarto di grande entusiasmo e ... di grande talento.

La sua carriera è iniziata indirettamente per via di questi due astucci (fatti ancora da me), uno per il suo cellulare e uno per il Nintendo:


Quando poi, dopo pochi giorni, mi ha chiesto anche una borsa-tracolla ho risposto: "E perché non te la cuci tu? Ti faccio vedere!"
Detto fatto. Abbiamo preso la macchina da cucire della mamma, un suo vecchio jeans (ormai troppo piccolo e tutto strappato), tagliato una gamba per creare la sacca della borsetta, staccato una delle tasche posteriori per la chiusura, l'altra gamba trasformata in tracolla ... ed ecco il risultato:


Per questa borsetta abbiamo ancora lavorato in due (metà io, metà lui). Ma preso dall'euforia ha voluto andare avanti: "Adesso vorrei fare una borsa grande per la mia maestra." Abbiamo preso appuntamento per il giorno successivo, tagliato un'altro paio di jeans e creato la borsa grande per la maestra (il cui nome inizia con A:). Eccola:


Questa volta direi che l'80 percento del lavoro è stato fatto veramente dal ragazzino stesso, e solo il 20 percento è opera mia (qualche aiuto quando le cuciture erano dure per via dello spessore del tessuto jeans). 
Ma non era mica finita qui! "Adesso vorrei fare un'astuccio tutto da solo". Bene, altro appuntamento, altro jeans da tagliare - per la borsetta 100 percento fatta da lui:


Direi che questo bambino è una vera promessa per il mondo della sartoria :) 
E siccome è pieno di entusiasmo e di curiosità me lo tirerò anche dietro questo week end. Andremo dalla mia amica Marisa di attivARTE per fare un po' di ..... eco-printing. Poi vi racconterò ^____^

E ancora .... un po' di juta

E' troppo bello lavorare con la vecchia juta. Assemblare materiali diversi mi diverte tantissimo, soprattutto se sono materiali vintage. E così sono nate 2 nuove juta-bags:)))

La prima:






E la seconda: 



sabato 4 ottobre 2014

Bargnolino-Time!!!

Ci siamo di nuovo. Dalle mie parti è il momento della raccolta dei prugnoli selvatici per fare il bargnolino, quel  tipico liquore Piacentino di cui ho scritto anche l'anno scorso.

Quest'anno era un anno anomalo per tanta frutta. E anche il prugnolo/bargnolino non fa eccezione. Alcune piante sono letteralmente annegate nelle piogge estive e non hanno fatto frutti, altre li hanno fatti ma sono marciti prima ancora di maturare.

Per fortuna ho trovato una piccola siepe selvatica vicino a casa nostra che ha resistito bene al clima "strano", e sono riuscita a raccogliere circa 2 chili di prugnoli belli maturi e sani. E così anche per questo inverno la scorta del mio digestivo preferito è assicurata:))